“Viaggio” nel Museo della Ceramica di Montelupo F.ino ( MMAB )

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MUSEOMIX 2017. SONO APERTE LE CALL PER REMIXARE IL MUSEO DELLA CERAMICA!
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Dal  2008, nella ex scuola elementare Corradini, in Piazza Vittorio Veneto a Montelupo F.ino, si torva la sede del Museo della Ceramica, che dal 2014 ha cambiato il suo nome in MMAB (Montelupo Museo, Archivio, Biblioteca) avendo integrato la biblioteca comunale e l’archivio storico nella sua parte preunitaria, diventando così un centro culturale e un punto di riferimento,  per la piccola cittadina e la sua comunità. Un ambiente moderno, di grande impatto, vivo, quasi costantemente frequentato da studenti di tutte le età, che s’intrattengono a studiare in biblioteca, o a conversare ai tavolini del piccolo bar, situato all’entrata.

Le innumerevoli sale, suddivise su 3 piani, si susseguono, costituendo la struttura del museo, lunghi e luminosi i corridoi, su cui troviamo un percorso tattile per non vedenti. Un museo concepito per tutti, da vedere, leggere e ascoltare, con grandi spazi vivibili, con numerosi pannelli e disegni esplicativi, che “raccontano” la ceramica di Montelupo, e che, come si legge sul sito della  Fondazione Museo Montelupo Onlus, permettono alla nostra visita di essere “un viaggio nel tempo e nello spazio”. Il mio, inizia con la visione del video introduttivo al museo, posto nella sala conferenze/convegni, al primo piano.

Ogni pezzo, ogni frammento, che incontrerò proseguendo nella visita, è frutto di scavi effettuati nel comune di Montelupo F.ino,  è tutto materiale “scartato” e poi “recuperato”, dalle tanti fornaci presenti sul territorio, dalle tante botteghe che furono, situate nelle vicinanze delle stesse. Poche le donazioni private, unico il pezzo “comprato” dal Comune nel 2002, con lo scopo di donarlo al museo. Si tratta de ”Il Rosso di Montelupo”, (1509), un bacile usato per raccogliere l’acqua da una piccola brocca per il lavaggio delle mani. Perché detto “Il Rosso di Montelupo”?. Perché l’impiego del colore rosso, oltre a delineare tratteggi e puntinature com’era uso, ricopre in questo caso una superficie molto ampia del manufatto. Ancora ignota la composizione chimica del colore.

Il MMAB, “testimone” della produzione di ceramica montelupina, “collezionista” di maioliche destinate ad imbandire le tavole delle più importanti famiglie fiorentine a partire da i Medici, “fornitore” di recipienti da farmacia, la cui struttura particolare, li rendeva adatti a conservare polveri, sciroppi e melasse.

8 le sale tematiche che tutto questo contengono e raccontano, insieme a molto altro che vale la visita, l’incontro, l’approfondimento.
8 i video, per 8 “interviste impossibili” a personaggi importanti e comuni della storia di Montelupo, come  Baccio da Montelupo, il celebre ceramista Lorenzo di Piero Sartori, Maria De’ Medici o più semplicemente una domestica della celebre famiglia degli Antinori. I filmati, sono disponibili sul canale You Tube del Museo. Una full immersion nel passato per comprendere meglio il presente, un linguaggio semplice, una visione accattivante, adatta anche ai più piccoli, che in questo museo, come in molti altri facente parte del Museo Diffuso Empolese Valdelsa, trovano un percorso didattico stimolante,  e tanti eventi e iniziative, da vivere durante tutto l’anno con la famiglia.

Storia della ceramica di Montelupo, uso, consumo, costume.
Patrimonio di tutti.

http://www.museomontelupo.it/