Dopo i lavori necessari di ripristino, dovuti all’allagamento verificatosi nell’aprile del 2016, il 21 gennaio del 2017, il Museo di Arte Sacra di Santa Verdiana a Castelfiorentino, ha finalmente riaperto i battenti.
Il museo prende nome dal Santuario di Santa Verdiana a cui è adiacente. Un museo di arte sacra importante, per l’eccezionalità delle opere esposte, provenienti principalmente dal Santuario stesso, oltre, come sempre accade per questo tipologia di musei, dal patrimonio delle chiese di campagna disseminate sul territorio.
Vista la presenza di manufatti, codici e tessuti, molto delicati, una speciale attenzione, è stata data alla sistemazione degli stessi, così che la loro conservazione potesse essere corretta e duratura nel tempo.
La rappresentazione di Santa Verdiana nella tavola cuspidata a fondo oro, può essere definita il Simbolo del Museo, anche se l’opera più preziosa resta la Madonna col bambino attribuita a Cimabue. Altre ne seguono come una Croce dipinta da Corso di Buono (proveniente dalla chiesa di San Prospero a Cambiano), opere di Taddeo Gaddi e i laterali di un polittico di Jacopo del Casentino (raffiguranti Santa Caterina, Sant’Andrea e San Giovanni Evangelista).
Due i piani su cui si snoda il percorso museale. Un percorso ricco, che oltre alla scultura,alla pittura e ai paramenti e arredi liturgici, ospita degli esemplari importanti di Codici Miniati, risalenti al XIII e al XVI secolo.
La ricchezza del museo è dovuta anche alle donazioni fatte negli anni, da famiglie nobili e possidenti, che contribuirono in questo modo ad arricchire e far conoscere il Santuario di Santa Verdiana anche a Florentia.
A loro si deve la raccolta di calici, candelieri e ostensori, esposti al piano superiore.