Andrea di Giusto, il colore e la materia. Nel mentre che mi aggiravo, per andare in Volterra, nelle strade bianche di Montespertoli venni a sapere di un grande fervore religioso che il popolo tutto aveva verso una Vergine Maria posta in una cappella detta di Santa Maria a Mensole (o forse Mensoli), la curiosità fu grande e volli recarvisi.
In una graziosa e modesta cappella nascosta da un velo ebbi modo di vedere questa Madonna con Bambino di Andrea di Giusto e ne colsi immediata la bellezza estetica e la finitura coloristica con il mio amico inglese Crowe avevo già veduto opere di questo sconosciuto e sottovalutato artista. Io l’ho sempre ritenuto più vicino all’Angelico che al Masaccio (con il quale pure collaborò) e questa opera venerata da centinaia di fedeli, i quali Le hanno dedicato anche una preghiera, in questo speduto borgo toscano me lo ha confermato in pieno.
L’opera su tavola è delicata e ricca di dettagli, sono certo che doveva far parte di un più complesso insieme pittorico, l’azzurro materico della veste della Madonna diventa volume e si stacca da un fondo ricco di dettagliati fiori. Ma sono i volti della Madonna e del Bambino che mostrano una inquietudine tra il tardo gotico e le nuove arie umanistiche forse, mi dissi, è per questo che i popolani sono così devoti a queste figure così simili alla vita. Spero che in futuro Andrea di Giusto sia collocato come merita e cioè tra coloro che spinsero la pittura verso i grandi della storia dell’arte.
(La Madonna col Bambino di Andrea di Giusto è adesso collocata nel Museo d’arte sacra di Montespertoli, fermatevi un attimo a guardare come si dipinge un trapasso, dall’arte tardo gotica a quella umanistica, questa sensibile tavola mostra un pittore da annoverare tra i grandi dell’arte)